Kharakhorum e Orkon Valley

Ripartiamo dalle dune e finalmente facciamo la ns prima doccia, in un paesino, dove ci sono le doccie pubbliche  con acqua calda…yeah.. Arriviamo a Bayanzag, dove agli inizi degli anni ’20 l’avventuriero americano Roy Chapman Andrews, reinvenì il primo uovo di dinosauro, dando inizio, purtroppo, a una serie di furti occidentali, per riempire i vari musei di storia naturale…

La sera, prima notte in tenda, con falò e stelle cadenti.

Un pò di “Saluto al Sole” e continuiamo..

The Day after, visitiamo le rovine del monastero di Ongiin Khiid, distrutto dai Russi nel 1939, e mai più ricostruito, la sera ci fermiamo a dormire presso una famiglia nomade stanziale. Mungiamo capre, assaggiamo il latte di cavalla fermentato (airag) e un pò di formaggi. Gente semplice, che vive di allevamento e pastorizia. Prossimi giorni obbiettivo Orkon Valley.

Antiche piste, mi riportano alla mente dei pensieri….Noi nomadi, con lo zaino sulle spalle, vagabondiamo, rifiutandoci di aderire ai clichè del cosumismo..consumando prodotti, sei costretto a lavorare per ottenere il privilegio del consumo, cose futili, inutili, che nn ci servono realmente, che finiscono nell’immondizia in breve, prigionieri di un sistema lavora-produci-consuma in loop. Vedo questa gente, sento le loro parole, vivo i loro momenti e rispetto i loro tempi.

II day in Orkon Valley, Martina fá un giro a cavallo, io mi perdo a meditare, si vá a pescare tutti insieme, il paesaggio ci sovrasta, con la sua normale bellezza, unica e irripetibile.

Riprendiamo il cammino verso Kharakhorum,  ora Kharkorim. Già cara al ns Marco Polo e a frate Giovanni da Pian del Carpine, l’antica capitale dell’immenso regno mongolo, ci si presenta come una piccola cittadina turistica. Il monastero di Erdene Zuu (cento tesori) è il primo costruito in Mongolia. Creato con le macerie della cittá distrutta dai Manciù,   cinto da mura, ci affascina con i suoi templi interni, le sue statue e la sua tranquillità.

Dipingiamo i nostri sogni in questi momenti, disegnandoli nell’aria, siamo vagabondi del Dharma, agiamo da uomini, non da numeri, ci lasciamo trasportare dagli eventi, dai suoni, dai colori, toccando e assaporando il senso.

Ci sorprende un acquazzone in stile monsonico, ci ripariamo nella nostra gher con un pò di gente conosciuta lì. La sera tutti insieme cuciniamo il khorkhog, carne cucinata con pietre roventi.

Per un amico vero, Haiku del gg: Diversi e lontani, vicini nei pensieri. 

3 parole: ginepro-rosario-aquile

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